Che sensazione ci lasciano questi Trials?
Di sicuro una sbornia di emozioni. Come amano ripetere i
nuotatori a stelle e strisce, i Trials olimpici sono il meeting più difficile
del mondo, il più competitivo, quello che ti mette più alla prova.
TO MAKE THE TEAM: questo l’imperativo per ogni nuotatore
che si è buttato in vasca ad Omaha. Ed in ogni intervista post gara, le parole
erano sempre le stesse: sono onorato di poter far parte del Team Olimpico USA.
Abbiamo visto settimana scorsa (qui) come il qualificarsi
per le Olimpiadi ai Trials da discrete sicurezze di finale se non di medaglia. Completiamo
la nostra analisi con altre tre tabelle.
Nella prima troviamo la posizione raggiunta ai Giochi dal
primo e poi dal secondo classificato ai Trials delle ultime quattro edizioni. Nella
colonna “MEDIA” c’è la semplice media della posizione ottenuta, sperando di
essere benauguranti per i qualificati 2016.
6 cose incredibili
dal 2000 al 2012:
1. Nei 100 dorso e nei 400 misti maschi, il primo dei Trials
ha vinto le Olimpiadi SEMPRE.
2. Nei 200 misti la statistica è “rovinata” dall’oro di
Sydney di Massi Rosolino (poi sempre
Phelps).
3. Nei 200 e 400 misti maschi, il secondo classificato ai
Trials va, in media, SEMPRE sul podio.
L’unico che non ci è andato, è Michael Phelps nei 400 misti 2012.
4. La media peggiore
ce l’hanno i 100 stile maschi,
nonostante sia riconosciuta universalmente come La gara degli americani. Curiosamente,
però, hanno la stessa media piazzamento (9°) sia i vincitori che i secondi ai
Trials.
5. Anche tra le donne
i 100 stile hanno la media peggiore (7°): curiosamente si piazzano
in media meglio le seconde classificate che le prime.
6. Tra le donne, sono i 200 rana la gara dominante: media
primo posto, tre ori e un argento.
Per concludere trovate i nomi dei vincitori degli ultimi
5 trials olimpici prima ed i loro tempi poi (in rosso i migliori).