Windsor 2016 - Il medagliere storico dei mondiali in corta

Il nuoto in vasca da 25 metri è talmente diverso dal nuoto in vasca da 50 metri da poter quasi essere considerato un’altra disciplina. I record del mondo sono molto più bassi e gli specialisti della vasca corta non sempre riescono ad ottenere gli stessi risultati in vasca lunga. La vasca da 25 necessita di una discreta specializzazione da parte degli atleti, i quali però spesso utilizzano le competizioni in vasca corta soltanto come viatico preparativo alla stagione estiva, ovvero quella in vasca lunga.

Dal 6 all’11 dicembre Windsor in Ontario, Canada, ospiterà la tredicesima edizione dei Campionati Mondiali di nuoto in vasca corta. Nati nel 1993, i mondiali in vasca corta si disputano con scadenza biennale (dal 2000 negli anni pari) e rappresentano la vetrina più importante della stagione natatoria in vasca da 25 metri.

I mondiali in vasca corta sono nati perlopiù come manifestazione dimostrativa e sono relativamente più giovani rispetto all’altra grande gara-spettacolo della stagione in vasca corta, la FINA World Cup (la quale si disputa ogni anno su più tappe fin dal 1989). Rispetto alla FINA World Cup, che ha una classifica a punti e premia un vincitore unico per sesso al termine delle varie tappe, i mondiali in vasca corta assegnano medaglie per sesso e gara, proprio come i mondiali in vasca lunga. Se c’è un evento in vasca corta al quale gli atleti elite tengono particolarmente (e che quindi, se decidono di parteciparvi, preparano con cura) sono proprio i mondiali.



Il Canada ospita per la prima volta la rassegna, proprio dopo la migliore olimpiade di sempre per gli atleti della foglia d’acero. Il WFCU Centre, che solitamente ospita partite di hockey su ghiaccio, si vestirà a festa anche per celebrare la campionessa olimpica Penny Oleksiak e gli altri ragazzi terribili della nazionale canadese.

Come sempre Fatti di Nuoto seguirà completamente ed in diretta l’evento, con analisi di risultati, numeri e curiosità.

In questa sede partiamo analizzando la storia dei mondiali in vasca corta cercando di scoprire quale sia la nazione più forte di sempre in questo evento.


La vasca corta nemmeno esiste negli States, molti fenomeni come Phelps vantano pochissime apparizioni (1 oro ad Indianapolis 2004, niente di più), ma loro sono lo stesso lassù, ampiamente le prima forza anche in questa classifica. L’Australia segue a 30 ori di distanza e ad altri 30 c’è la Cina. Nemmeno un’edizione disastrosa come quella di due anni fa (17 medaglie, 2 soli ori) potrebbe cambiare qualcosa. L’Italia è laggiù al 20esimo posto: la carenza di specialisti veri , mista alla volontà dei nostri big di preparare altri eventi (!), ci ha sempre un po’ penalizzato in questa competizione.

 

La solfa non cambia nemmeno in ambito maschile, dove 11 ori dividono USA e Australia. Il Brasile, grande patria di velocisti, è comunque lontano a 17 ori, mentre gli azzurri “salgono” al 15esimo posto con 4 titoli.


Poteva cambiare qualcosa tra le donne? Ovviamente no, se non che Cina ed Australia si scambiano i gradini del podio dietro agli Stati Uniti. L’Italia, con 1 solo oro al femminile vinto nella storia, è 23esima.

L’edizione 2016 potrà cambiare qualcosa in questa classifica? A livelli altissimi probabilmente no, ma sarà interessante vedere come, a distanza di due anni, cambieranno gli equilibri mondiali. Questo, per la cronaca, il medagliere di Doha 2014.